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Psicoanalisi contro n. 1 – Lo spaventacavalli

venerdì, 16 marzo 1984

L’essere umano si costruisce vivendo. Quando sia iniziata la vita, nessuno lo sa, forse non è mai iniziata. La storia di ogni singolo uomo, però, ha avuto un inizio nel tempo, così si dice: al momento della nascita, cioè nel giorno in cui la società ha preso burocraticamente atto della sua esistenza oppure prima, come è più assennato credere, nel momento stesso del concepimento. In quell’istante, quella persona incomincia il suo viaggio in un ventre amico e nemico, e già in quel ventre incominciano le gioie e le tristezze.

L’uomo è uomo fin da subito. È perverso oltre che ridicolo, favoleggiare che vi sia un periodo in cui l’embrione o il feto non siano ancora l’essere umano. È assurdo fare il conto dei giorni per poter dire:

«ecco adesso sei uomo, da ora ti dobbiamo rispettare e difendere, fino a ieri no; eri troppo imperfetto persino per avere diritto alla vita; in cosa consista la perfezione dell’uomo lo possiamo decidere soltanto noi che siamo adulti e perfetti».

(continua…)