88 – Dicembre ‘92

dicembre , 1992

Questo di dicembre 1992 è l’ultimo numero di PSICOANALISI CONTRO, mensile di psicoanalisi, cu tura e arte.

Dal prossimo anno 1993 la rivista PSICOANALISI CONTRO, diretta da Sandro Gindro, avrà cadenza quadrimestrale, un altro formato e diffusione nazionale.

Non è facile fare pronostici sul risultato di un’ operazione che ci pare – dopo dieci anni di continuità – opportuna e rischiosa allo stesso tempo. Profeti del resto ce ne saranno fin troppi e non tutti benevoli.

Le svolte sono allo stesso tempo cagione di ansie e di speranze, solo dopo vengono le gioie o le delusioni.

La faccia del pianeta a furia di svolte ha perso quei connotati che un tempo permettevano l’identificazione dei valori.

Ieri eravamo fieramente arroccati sulle barricate, poi abbiamo gioito dell’abbattimento dei muri, ma la svolta non ci ha portato a quella sicurezza a cui aspiravamo.

Il nemico quando non sta più di fronte fa maggiormente paura, infatti ci assedia e invade i nostri spazi, quelli fisici, ma anche quelli interiori.

La fame e il razzismo sono solo due aspetti del male di sempre. L’Europa è vicina ad una svolta, ma Sarajevo è nuovamente un nome di attualità ed in Italia si discute se l’ipotesi leghista significhi federalismo o secessione. Ieri si combatteva per la libertà dell’ informazione e oggi, dopo la svolta, si impreca contro la capacità manipolatrice degli informatori.

In ogni caso le svolte si presentano inevitabili, anche se qualche volta sembrano riportarci al punto di partenza: basti pensare che dopo la svolta reaganiana oggi si tende a riproporre Bill Clinton come un nuovo Kennedy. Anche la liberazione sessuale di cui siamo andati così fieri, dopo la svolta dell’ AIDS, non sembra più un valore su cui puntare. Per questo vorrei che la svolta cui va incontro, nel suo piccolo, l’avventura editoriale di PSICOANALISI CONTRO venisse registrata come un evento oggettivamente inevitabile, certamente da noi voluto, ma non accompagnato da aspettative particolari.

Non è il caso di usare in questo corsivo toni promozionali e non lo farò, chiedendo in cambio soltanto che ci si ricordi di ciò per far tacere gli eventuali importuni gracidii delle cornacchie.

Si trovano ragioni di vivere e sopravvivere in Somalia anche dopo che la svolta militaristica voluta dall’ ONU è degenerata in operetta, ma neppure quella svolta era evitabile.

La svolta può anche leggersi come una sdrammatizzazione del più truculento concetto di destino, di quella come di questo siamo comunque pienamente responsabili.