81 – Marzo ‘92

marzo , 1992

Federico ed Isabella hanno problemi di coppia, per questo cadono nelle grinfie di Vittorio Gassman, sessuologo sporcaccione, che non li aiuta certo a risolvere alcunché. Non resta loro, in seconda battuta, che rispondere all’inserzione di Massimiliano e Petra, i quali propongono un’ammucchiata a quattro in una locanda sperduta nella Maremma, nella vastità di praterie affollate di ironici bufali. La cosa un po’ riesce e un po’ non riesce: le due ragazze scoprono che già si conoscevano, i due maschietti si trovano alle prese con omosessualità più o meno rimosse e gelosie incrociate, qualcuno somatizza ad ampie bolle. Le due coppie si sfasciano, ma solo temporaneamente, alla fine di divergenti percorsi verso l’ascesi si ritroveranno infatti in un laghetto della stessa Maremma, circondati dagli stessi bufali, riuniti romanticamente due a due, come era in principio. Pino Quartullo, autore già di una fortunata versione teatrale ha pensato di fare un film del suo Quando eravamo repressi e il risultato nella sua pochezza ci pare positivo. Le situazioni sono trattate con bel senso dell’umorismo; i quattro attori: Alessandro Gassman, Lucrezia Lante della Rovere, Francesca d’Aloia e lo stesso Quartullo hanno il fisico giustamente grazioso e adattissimo alle rispettive parti, è molto piacevole quindi vederli, quasi sempre nudi, rotolarsi in simpatiche scene stuzzicanti; inoltre sono quattro giovani che sanno recitare e riescono a superare con questa loro bravura anche i limiti della sceneggiatura dello stesso autore, come l’eccellente regia, ritmica e senza sbavature di sorta, ma che ha respiri poco più televisivi. Divertimento a parte, bisogna dire che il «messaggio» che passa dallo schermo allo spettatore non è molto nobile: siamo nella solita tradizione pecoreccia, velata di moralismo, che però si concede tutte le licenze possibili, salvo far trionfare alla fine la buona sana eterosessualità di coppia. La colonna sonora degli Stress è molto variegata ed appropriata e la fotografia diretta da Roberto Meddi svolge un ruolo certo importante nel catturare la benevolenza del pubblico.