79 & 80 – Gennaio & Febbraio ‘92

gennaio , 1992

Gino Coppedé, l’architetto dell’omonimo fantasioso quartiere romano, c’entra ben poco col ristorante Le Coppedé in via Taro, il quale, malgrado il nome erroneamente francesizzante (l’architetto era fiorentino), è un ristorante prevalentemente di cucina pugliese. L’ambiente, che ingenuamente riecheggia lo Jugendstil e l’art-nouveau, è spazioso ed accogliente, coi tavoli ben distanziati. Il servizio è sollecito e non protocollare. Chi è in cucina sa combinare piatti della tradizione gastronomica pugliese, non solo quella più ovviamente «popolaresca», con una creatività poco stravagante, molto attenta alle combinazioni dei sapori e all’organizzazione del menu. Cenando (è aperto solo la sera) si può trascorrere una serata molto divertente anche apprezzando la varietà delle proposte, tutte stimolanti e così poco simili alle sfilze ripetitive alle quali ci ha abituato la peggiore ristorazione romana, che ormai domina in città. Due esempi di menu pugliesi, rispettivamente di carne e di pesce, sono costituiti da: Puré di fave con cicoriella e lambacioni, Strascinati al ragù di agnello con ricotta dura di Conversano e Agnello al calderotto con patate e verdure selvatiche; oppure Cozze raganate, Zuppa di frutti di mare con cavatelli e Tortiera di alici e patate. Tutti piatti molto equilibrati e saporitissimi. Tra le altre proposte ricordiamo un’insalata di gamberi con sedano, rape e fagioli, gradevole e molto originale; un piatto di gnocchetti all’ortica con pomodoro e gorgonzola dolce, di eccezionale bontà (non solo perché senza traccia di panna), un filetto di anatra al barbera con pere rosate, delicatissimo, ma di sapore decisamente «alto». La scelta di dolci, tutti realizzati nella cucina della casa, è ampia e ghiotta, citiamo una panna cotta all’arancia e un tiramisù davvero inusuale e squisito, oltre a un’ottima meringa col coulis di pera. La carta dei vini mette in evidenza un buon assortimento di vini pugliesi, come è giusto che in questo caso sia, oltre a una varietà di bottiglie italiane e francesi di buon livello. Il prezzo non è particolarmente basso, ma è adeguato alla qualità dell’insieme.