24 – Luglio ‘86

luglio , 1986

Acchiappafarfalle

Il compito di scrivere ogni anno quello che dovrebbe essere il «cappello» ai due numeri che PSICOANALISI CONTRO dedica a Spoleto e al Festival dei Due Mondi comporta qualche difficoltà. Volendo allontanare da queste pagine il sospetto dell’adulazione e non essendo nelle intenzioni di denigrare nulla e nessuno, si viene a creare per i Farfalloni una situazione strana: di chi intende guadagnarsi il rispetto del maggior numero possibile di persone, operando nel massimo rispetto degli altri e di se stessi.
Le voci che si levano da Spoleto e intorno a Spoleto, a favore o contro la grossa impresa culturale che vede nel Festival il momento più esaltante – ed esaltato -, sono così numerose e fanno tanto rumore che il rischio, per alcuni, è di non essere uditi. Gli orecchi degli esseri umani sono infatti abituati ad operare una selezione dei suoni circostanti, in base a criteri di interesse che variano e si adattano alle condizioni specifiche. Gli spoletini e gli ospiti di Spoleto hanno orecchi molto sensibili – soprattutto in questi giorni – e la sensibilità è direttamente proporzionale alla «importanza» delle fonti del suono: il flatus votis, appena bisbigliato, di uno può così riuscire a varcare soglie uditive altissime, mentre lo strepito di altri non riuscirà a superare i più
bassi livelli.
I due Farfalloni hanno capito il gioco e per questo si danno molta «importanza», ma hanno anche capito che, quando il potere non è molto, è importante guadagnarselo. C’è un potere che è semplicemente acquistabile: i Farfalloni non hanno però denaro abbastanza per comperare di questa merce. C’è inoltre il potere che si acquista per delega di altri, e anche in questo caso i Farfalloni non possono vantare deleghe importanti. C’è ancora il potere che si può acquisire attraverso il ricatto: i Farfalloni non hanno intenzione di farvi ricorso, non soltanto perché sono gentiluomini, ma anche perché sanno che i ricattatori sono, a loro volta, facilmente ricattabili. Non resta, a, questo punto, ai due Farfalloni, che costruirsi, ritagliarsi e inventarsi gli spazi in cui l’eco delle loro voci possa essere percepita.
Dopo tre anni, si può dire che un poco di spazio è stato ricavato – troppo poco per qualcuno, troppo per alcuni altri -. Certo, se ne potrebbe ricavare di più, se si derogasse alla regola-base del rispetto, ma i Farfalloni sono molto rispettosi di tutti quanti e rispettosissimi di sé.
Rispetto che qualche animo piccino vuole scambiare per timore e che i magnanimi vogliono considerare con benevola condiscendenza. Entrambi gli atteggiamenti sono inevitabili – almeno per ora – e i Farfalloni, benché siano molto permalosi, non se la prendono più di tanto: sanno infatti che il mondo è pieno di «acchiappafarfalle».