19 – Febbraio ‘86

febbraio , 1986

Come se

L’unica possibilità che non stia per scoppiare la guerra sta forse nel fatto che la guerra non è mai finita, solo che gli scrittori dell’apocalisse e i futurologi del “day after” non si sono accorti di essere stati superati dagli eventi e di essere intanto divenuti archeologi senza saperlo.
I disastri atomici appartengono già al passato e la specie è stata irrimediabilmente corrotta. Torme di replicanti ripetono tutti i giochi possibili, ma nessuno rispetta le regole del gioco.
Tra i giochi più diffusi c’è quello di fare “come se…”: come se la rivoluzione riguardasse più da vicino i ragazzi dell’ottantacinque… come se il razzismo discriminasse soltanto i negri dei ghetti sudafricani… come se quello della patria fosse un problema solo dei palestinesi… come se il terrorismo mietesse vittime solo negli aeroporti.

Anche la psicoanalisi va in giro ad esibire se stessa come se fosse capace di guarire.
Mentre il problema oggi non è quello di essere sani, ma quello piuttosto di conoscere di quale male si sta morendo.
Freud ebbe la consapevolezza, forse, di stare portando al mondo una peste, ma si rese certamente conto di non contaminare un mondo pieno di salute. Forse domani la moda sarà cambiata e la psicoanalisi – anche quella gindriana – sarà un reperto fossile, del resto non è più, questo, il tempo della filosofia perenne.

Le vecchie generazioni mostrano di provare vergogna per le nefandezze mostruose che hanno saputo commettere, ma ci vuole poco ad accorgersi che le nuove leve non sono migliori.
Il qualunquismo non è mai stato molto apprezzato eppure di qualunquismo soltanto si finisce per campare.
Per questo è consigliale restare incatenati all’oggi e diffidare dei guerrieri che lottano con troppa convinzione per un domani migliore…

Se domani il sole sorgerà ancora, brillerà su quello che stiamo costruendo qui e adesso.
Una vita tolta, un dolore procurato, una prevaricazione, sono gesti irrimediabili e bisogna avere una grande presunzione di sé, per giustificarli con ispirati messianesimi. La speranza non può nascere dalla disperazione di qualcuno.
Tanto vale far finta consapevolmente che il male del mondo non sia così definitivo, non con la speranza di fondare la città del sole, ma con la consolazione che può venire da Eros e Ironia, insieme ai quali può essere men duro il prezzo di strada che pur ci tocca fare.
Come se l’essere umano che è in ciascuno di noi e di quelli intorno a noi potesse rappresentare veramente il fine e il mezzo, oltre ogni contraddizione. Come se il gioco valesse la candela.