15 – Luglio ‘85

luglio , 1985

In campo

Psicoanalisi, cultura e arte sono gli argomenti di cui si occupa questo giornale, poiché il progetto metapsicologico di Sandro Gindro riguarda l’uomo nella sua totalità, che non può prescindere dalla psicoanalisi, dalla cultura e dall’arte.
Il terreno dell’arte è stato per decenni campo di esercitazione della interpretazione psicoanalitica e non costituirebbe quindi novità la pretesa di questo foglio di immischiarsi di quello che avviene in questi giorni in cui l’arte è di scena a Spoleto.
Un altro senso ha però la presenza della psicoanalisi nel mondo dell’arte, quando essa rifiuti di limitarsi a esercitare una funzione legata all’interpretazione, che la collocherebbe comunque altrove rispetto all’arte medesima.
Infatti, che la psicoanalisi pretenda di interpretare i significati dell’arte è presunzione universalmente accettata, anche da chi – magari con fastidio – considera l’arte ricca di ragioni che la ragione non può comprendere.
Meno accettato è invece il fatto che lo psicoanalista si consideri a pieno titolo artista in proprio e critico legittimato dell’arte altrui.
Psicoanalisi, cultura e arte si costruiscono e costruiscono il mondo in autonomia reciproca, ma il mondo che costruiscono le ricomprende necessariamente in una somma di rapporti tanto polidirezionali, quanto inevitabili.
Se si vuole andare oltre la luccicante vetrina della mondanità, ci si renderà conto che, nei pochi giorni del Festival, si agitano questioni che hanno a che fare con i massimi sistemi, non meno che con interessi variamente leciti.
L’arte e l’artista qui si esprimono, si espongono, si vendono e sono acquistati, nel contesto ampio di uno spettacolo che li rende anche – se pur non soltanto – merce.
Non è importante decidere se il Festival dei Due Mondi trasformi Spoleto in un luogo privilegiato dell’arte o piuttosto in una Fiera Campionaria del prodotto artistico.
L’una e/o l’altra cosa non sarebbero certo un male più grave della terza ipotesi: quella che trasformerebbe la città – suo malgrado – in una fiera delle vanità. Sarebbe facile per lo psicoanalista il gioco di mettersi allora al di sopra della mischia, fingendosi magari un ruolo di catalizzatore delle passioni, da esse però immune.
Lo psicoanalista di Psicoanalisi Contro è invece qui a reclamare il suo dovere, oltre che il diritto, di essere parte in causa. Il suo progetto è globale e implica la sua capacità di orientarsi e di orientare nel mondo. L’arte e la cultura lo costituiscono e lo appassionano, ha di esse e di sé un chiaro concetto, che si può e si deve difendere scendendo in campo anche in questo XXVIII Festival dei Due Mondi.