6 – Luglio & Agosto ‘84

luglio , 1984

Maratona di Danza
A noi non piace quando la danza umilia la musica. Al Teatro Romano, ogni qual volta noi siamo entrati per un po’ a dare un’occhiata alla Maratona di Danza, che dura tre sere consecutive, abbiamo sempre visto ripetersi questo fatto sgradevole. Una musica registrata, troppo forte e troppo gracchiante, suonava senza interessare nessuno, neanche i danzatori, i quali piroettavano, con varia bravura e con fare assolutamente autistico. Ma non può essere diversamente: questi brani, avulsi da un con testo teatrale e da ogni discorso organico, risultano insipidi perché fini a se stessi. La danza, per fortuna, non è quello.

Così ancora una volta una buona intenzione come quella di portare al grande pubblico la danza si svuota e il pubblico reagisce comportandosi con lo stile di quello degli stadi calcistici. Più adeguata, quindi, alla platea l’esibizione di break and boogie, anche perché la musicalità evidente e la comunicativa di quei ragazzini era senza boria e la loro bravura era grande. Bella, come scena di genere, la vista delle stelle, che allo scoperto, in finta umiltà, si preparano ad entrare in scena con grandi riscaldamenti di muscoli, in composite toelette dove gli accappatoi e le coroncine di strass si mescolano ai tutù di tulle e alla lana grezza dei calzettoni scaldamuscoli.