03 – Aprile ‘84

aprile , 1984

Gli idioti

Non serve illudersi di potere o sapere costituire piccole isole privilegiate, estranee al dibattersi dell’inarrestabile chiacchiera. La vita autentica e la vita in autentica sono dimensioni della filosofia. Qui, in terra, però, anche i filosofi cascano nelle buche, anzi, loro più degli altri. Il tipo di trappola che più, sulla terra, si spreca, oggi come ieri, è quella la cui esca è costituita dalla presenza dell’idiota. Ci sono due tipi prevalenti di idioti conosciuti (di quelli sconosciuti è meglio tralasciare): l’idiota nemico e l’idiota amico. Sventare le insidie che si nascondono dietro l’idiota nemico non è facile; ma combatterlo, smascherarlo, magari insultarlo, non crea particolari problemi di coscienza. “Molti nemici, molto onore”, e se i nemici sono anche molto idioti, l’onore non pare perciò stesso intaccato. Un idiota che ricopra il nemico di insulti non trova, in genere, molto credito, anche quando se ne condivida l’opinione. Un idiota coperto di insulti non trova neppure molti difensori; che ciò avvenga per viltà o per lucidità mentale è altro discorso. L’insidia che, però, è quasi impossibile sventare, è quella costituita dall’idiota amico. L’idiota, quando è amico, ama indipendentemente da quello che si può pensare di lui. Spesso, una brutale sincerità non ingenera che nuova ammirazione. Combatterlo non serve, ma averlo come alleato può diventare micidiale. L’amico idiota ti loda con commovente coraggio, ti ama senza riserve e ci tiene a renderlo palese al mondo intero. Il guaio è che il mondo, ancorché pieno di idioti, ha verso di essi un atteggiamento assai poco caritatevole e, quel è peggio, ha verso gli oggetti del loro entusiasmo un sadico piacere di annientamento. Per una non facilmente comprensibile proprietà transitiva, la lode dell’idiota non torna tanto a vergogna dell’idiota che l’ha pronunciata, quanto a scorno di chi viene lodato. Per un eccesso di transitività, poi, non si trasferisce sul lodato solamente l’idiozia contenuta nella lode, ma, tutta quanta quella contenuta nell’idiota, per troppa che possa essere. Se accade di sentire lodare qualcuno che la sorte ha schierato in campo avverso, è, quindi, ben lecito dissentire, meno lecito è, però, attribuire al nemico le qualità che appartengono solo all’estensore della lode.Se accade, invece, di sentirsi lodare da un idiota, è bene aprire gli occhi: da qualche parte è celata una buca profonda, in cui sarà difficile non cadere, meritatamente o immeritatamente.