0 – febbraio ‘84

febbraio , 1984

Salvatore Accardo violino, Bruno Canino pianoforte:
Schubert Sonatina in sol minore op. 137 n. 3
Beethoven Sonata in do minore op. 30 n. 2 Prokofiev Sonata n. 1 in fa minore op. 80 Szymanowski Notturno e tarantella op. 28 Stagione di musica da camera dell’Accademia Nazione di S. Cecilia, auditorio di Via della Conciliazione. Venerdì 13 gennaio.

Purtroppo non nella sala accademica, perché da anni i concerti da camera di S. Cecilia non si tengono più nel luogo sacro a Palestrina, S. Accardo e B. Canino hanno dato un saggio splendido di come si deve fare musica. Il violino cantava senza sdolcinature, trillava e guizzava virtuosisticamente, senza usare vuote sonorità. Il pianoforte, non secondo, dialogava preciso nelle melodie e negli accordi; talvolta un’impressione di durezza, immediatamente mitigata da una profonda musicalità. Splendida interpretazione di Schubert, Mozartianamente grande qui nella semplicità melodica e armonica. Tesa e precisa la lettura di Beethoven, che è sempre facile interpretare in maniera ovvia, quando si possiede una buona tecnica: ma stavolta di ovvio non c’era nulla.

La bruttina e presuntuosa sonata di Prokofiev dava quello che poteva sotto quelle mani esperte; così pure la geniale e un po’ frivola musica di Szymanowski. Concerto di musiche rinascimentali per quattro viole da gamba e voce, nelle Fiandre Spagna e Inghilterra. Interpreti: Viole da gamba Wynanda Schaap, Bettina Hoffmann, Alison Fowle,Vladimiro Galiano, Voce Ille Strazza; Cembalo Diana Petech; Oratorio del Gonfalone, giovedì 19 gennaio. A Roma si addice il Barocco e la musica barocca ha mille luoghi, luoghi ove far splendere le sue meraviglie: il Gonfalone è uno di questi luoghi.

Per fare musica rinascimentale e barocca è indispensabile una ipersensibilità musicale ed estetica. Soprattutto queste musiche, che il programma di Sala vuole definire con un po’ di imprecisione solo rinascimentali, sono difficilissime da leggere e da capire. Siamo qui di fronte ad una musica profonda, bizzarra e spudorata e i solisti dell’Alba Musica ce l’hanno saputa esporre con gradevole precisione, impastando la sensualità delle melodie con il discorso armonico, talvolta così imprevedibile da lasciare senza fiato. Il tutto legato da un contrappunto esposto con bravura e semplicità e immediatamente comprensibile.