E’ un po’ strano essere in rete, per me…

maggio , 2001

E’ un po’ strano essere in rete, per me, che per anni ho scelto di rivolgermi agli altri, o parlando direttamente in pubblico oppure scrivendo su libri e riviste. Il linguaggio virtuale significa una novità a cui spero che riuscirò ad abituarmi, soprattutto se avrò interlocutori che mi aiuteranno a scegliere i modi di questo per me nuovo modo di comunicazione, che, peraltro, mi sembra che potrà avere il vantaggio dell’immediatezza. Infatti se, come diceva Platone, il difetto dei libri è di non saper rispondere a chi li interroga, un giornale inter-attivo dovrebbe permetterci di incontrarci, malgrado le distanze e senza indugi temporali…

In ogni caso, questo non è l’inizio, ma è la continuazione di un dialogo che io e Psicoanalisi Contro abbiamo stabilito con voi venticinque anni fa.
I modi fin qui usati sono stati molteplici: i seminari, le terapie di gruppo, la psicoanalisi individuale nel rapporto diretto tra paziente e psicoanalista, con il divano, nel chiuso di uno studio professionale, con un tempo dato per la sfida interminabile all’inconscio.

Questa rivista elettronica proseguirà il discorso della vecchia rivista di carta e lo allargherà: l’agilità del mezzo mi permetterà di sviluppare insieme i discorsi della psicoanalisi e quelli dell’arte: le considerazioni attuali sotto i lecci, la psicoanalisi, il volo instancabile e sfrenato dei farfalloni, la musica e il teatro, saranno i capitoli di una conversazione a tutto campo, fatta anche di botte e risposte, tra voi e me, provocatorie da una parte e dall’altra, ironiche, anche, senza però l’ombra della frivolezza.

Venticinque anni fa dissi chiaro e tondo che Psicoanalisi Contro non è contro la psicoanalisi, ma vuole essere un modo di usare la psicoanalisi contro tutto quello che tende a ripetere le eterne patologie che affliggono questo nostro vecchio mondo. Psicoanalisi contro la cultura della morte, psicoanalisi contro la stupidità del politicamente corretto in ogni campo: dalla scienza alla politica, dalla cultura all’arte. La psicoanalisi di cui ci occuperemo è una visione del mondo, forse la sola visione legittima che si può averne, perché la consapevolezza di quello che siamo è l’unico punto di partenza possibile per un corretto rapporto con gli altri. La terapia psicoanalitica, nonostante le crisi ricorrenti e i diversi metodi applicati, resta oggi più che mai, la sola forma di cura che rispetta fino in fondo il paziente e questo è il presupposto indispensabile di ogni intervento terapeutico di una scienza che voglia rispettare la vita e la dignità dell’uomo.