32 – Maggio ‘87

maggio , 1987

Politica

Forse, in giornate pre-elettorali, chi legge questa rivita sarà tentato di porsi e di riproporre l’insidiosa questione: «Di quale parte politica vuol fare il gioco Psicoanalisi Contro?».
La dichiarazione di indipendenza è una formula rituale di quasi tutte le testate, siano, oppure no, legate a quello od a questo schieramento politico. In molti casi, quando non si scada nella più sfacciata menzogna, tale affermazione copre un qualunquismo opportunista, che mira ad aumentare il numero delle copie vendute.
Per Psicoanalisi Contro il tentativo di dare una risposta ad una domanda del genere oscilla tra il tragico ed il provocatorio. Le storie personali e professionali, individuali e collettive che stanno alle spalle di chi scrive su queste pagine e lotta giorno per giorno contro un male che è meno oscuro di quanto si pensi, sono tutt’altro che semplici e variamente traumatizzate dall’esperienza politica. Forse 1′elemento che tutte le accomuna è un brusco risveglio dai sogni dell’utopia politica. Non dal «Sogno dell’Utopia» che, grazie al cielo, ciascuno per sè e tutti insieme continuiamo a sognare.
Il sogno è una parte della realtà, ma non basta ad esaurire la necessità dell’impegno in questa quotidiana partecipazione alla vita. Per questo, dolenti di contraddire gli sbrigativi teorici del riflusso, diciamo subito e molto chiaramente che la guarigione dai mali dell’utopia e della cattiva coscienza politica è stato per noi il primo passo verso un sostanziale impegno politico. La nostra è una battaglia politica, in rapporto dialettico costante con quelli – partiti e non – che determinano l’andamento della vicenda nazionale (che quella internazionale è cosa grande e disgraziatamente poco controllabile). La nostra è una piccola, anzi piccolissima, proposta politica, che, proprio perché è consapevole dei propri limiti, rifiuta di identificarsi e di confondersi con qualunque altra. Non auspichiamo un futuro Bananas-Contro», ma ribadiamo il nostro proposito e il nostro dovere di vigilanza, di piccola coscienza critica. Finora quello che è stato il quadro politico ci è andato, più o meno, abbastanza male, perciò faremo la nostra parte per orientare in senso migliore il quadro futuro. La rivoluzione per noi è qui ed ora: siamo Contro anche la banalità della propaganda politica, ma non intendiamo sottrarci a nessuno degli aspetti della vita collettiva, tanto più responsabili e vigili, quanto più siamo attaccati al nostro «Grande Sogno».